23 ottobre 2005

IMPOSSIBILE NON RIDERE

La Litty quando ti prende non la molli più,troppo ridere!

L'ORGOGLIO DEI PUFFI
E' giunta l'ora del cimento. Compagni!Diciamo basta alle ingiurie!Scendiamo in campo!Se non per attaccare,almeno per difenderci!Fondiamo anche noi la nostra associazione.La LIDB.Lega Italiana per la Difesa dei Bassi.L'inno già ce l'abbiamo:"Lidibi,lidibi..."sulle note della famosa canzone dei Beatles,ovviamente.
Siamo nati bassi.Sarà mica colpa nostra?Per anni ci siam sentiti chiamare: bignamino,puffo,Champignon, terrore dei sette nani, invasione dell'ultracorto...ne abbiamo le tasche piene. Forse voi,amici "trones des dieux", cugini cicognoni,non sapete che la bassa statura porta un sacco di vantaggi.Per esempio,io che sono alta come un cellulare con l'antenna tirata giù,fino a diciotto anni non ho pagato il cinema. Poi ad un certo punto mi son cresciuti i baffi e non ho più potuto mentire. Noi nanoidi siamo molto più maneggevoli,ricercatissimi per il rock acrobatico e molto ambiti come proiettili umani da sparare coi cannoni da circo.Sugli aerei non dobbiamo stare con le gambe piegate a compasso ma possiamo distenderle tranquillamente senza nemmeno toccare il sedile davanti. Noi pigmei,siccome siamo più vicini alla terra,vediamo meglio le radici delle cose che sono le più importanti e quando cadiamo non ci facciamo tanto male, a meno che non cadiamo da un'impalcatura.Noi lillipuziani consumiamo meno. Mangiamo meno,Spendiamo meno in cerete, e per vestirci abbiamo i molta meno stoffa. Con la minigonna di una stangona ci facciamo un abito da sera con lo strascico, e con l'orlo avanzato dei suoi jeans un top con le spalline e due tasche applicate.
Noi piccole poi,in amore, portiamo la felicità perche facciamo sentire un gigante qualsiasi uomo che ci sta vicino.
E poi riflettiamo: tutti i grandi conquistatori, tutti i personaggi che hanno fatto la storia hanno avuto questo leggero difetto di fabbricazione.Napoleone era piccolo, Attila era piccolo, Don Lurio è piccolo e Giulio Cesare non era dei più alti.
Nel caso mi venga un complesso mi faccio un tatuaggio.Mi faccio stampare sul fondischiena un culo,ma un po' più alto.
(La principessa sul pisello)


20 ottobre 2005

PERLE DI SAGGEZZA

O LA BORSETTA O LA VITA

Come il rospo deve avere la sua foglia di ninfea,il tenente Colombo il suo impermeabile e Bertinotti il portaocchiali, così anche le donne per esistere non possono fare a meno di un accessorio vitale dal quale raramente si separano: la borsetta.Oggetto che distingue la donna dall'uomo come fanno le corna con il toro e la mucca.
La borsa per la donna non è un completamento,un extra, un optional facoltativo.No.Fa proprio parte di lei,come una protuberanza naturale.Come il naso per intenderci...
...la caratteristica fondamentale dell'aggeggio in questione è il peso. Di solito una borsa come si deve pesa più o meno come una vacca di Pragelato.Perchè noi ci teniamo dentro tutto. Dal portafogli alla manopola del gas che non si sa mai che nei nostri giri trovassimo una bottega che la ripara. E anche il portafogli del nostro boy che,come sempre,se ne approfitta. E se adesso va di moda la micropochette, non c'è problema. Gonfiamo anche lei fino all'orlo come un calzone ripieno. La borsa ha da essere riempita. Sta scritto nella sua natura di borsa.
Al momento la mia contiene :due libri pesanti, la raccolta punti del supermercato, i braccialetti antinausea dell'aereo, il telefonino, quattro o cinque specie di caramelle, la pomata per l'herpes, uno stecco usato del ghiacciolo, una manciatina di liquerizie sparse, un biglietto da visita... manca ovviamente il portafogli che sta ovunque meno che in borsa. E le chiavi. Che riposano sedimentate sul fondo. Se mi portavo dietro la casa come una lumaca o una tartaruga facevo prima.


IO E ROCCO SIFFREDI

Cari miei, ci sono momenti nella vita che lasciano un senso. Altri ancora una cicatrice. Per me è andata proprio così. Avete presente quella trasmissione di RaiTre che si chiama "Milano-Roma"?
Quella in cui due tipi fanno il viaggio insieme perlottando per ore del più e del meno? Anche io l'ho girata. E sapete con chi? Chi potevano affiancare ad una duchessa quale io sono? Rocco Siffredi,che domande...!
Rocco Siffredi pare sia un fenomeno della natura.Non si offendano i maschietti ma si parla di misure ai confini della realtà. Ventisette centimetri è tanto.
E' come una mensola del tinello, di quelle che ci appoggi sopra le piante grasse.Un promontorio della paura. Cape Fear. Con lui al fianco mi sentivo serena come l'ultima moglie di Barbablù...
Gli chiedo: "ma come fai quando devi rigirare la scena?Lo riponi nell'apposita vaschetta salvafreschezza?".
Fa finta di non sentirmi. Lo incalzo. "Quindi sei un libero professionista...non smetti mai...ti porti anche il lavoro a casa...". Silenzio.
"Usi il viagra?la pillola che fa diventare dure anche le lumache? Mi han detto che i panettieri non la prendono perchè fa diventare duro anche il pane..."Non ride.
Povero Rocky horror...mi gira cento porno all'anno,sarà stanco come una bestia. Magari guido un po' io.
Un paio di centimetri mi separano dal suo grande cocomero. Ocome lo vogliamo chiamare? Cannone di Navarone? Stelo di giada? Nibelungo? Stecco ducale? Sturm und drang? Sacro Aspromonte? Gli dico:"lo conosci quel film porno con Gilbert Becaud e Gilbert Belcul: chi ha spompè la pompadour?" Dorme. Io faccio questo effetto agli uomini.

(Luciana Littizzetto-Sola come un gambo di sedano)

17 ottobre 2005

16 OTTOBRE:UNA GIORNATA LONGA LONGA...

Purtroppo non sono riuscita a recuperare neanche una foto.
Comunque si ringraziano: Alberto e Francesco che oltre ad essere stati i miei ufficiali accompagnatori ,mi hanno fatto del sano volontariato; gli gnocchi al ragù; il lambrusco -20% dell'autogrill; la cartina di treviso; gli occhiali da sole; il marsupio di Francesco per andare in bagno; le castagne; i cori da stadio; ovviamente il vino rosso; il canale con il mulino; i peli...; l'intera colonna sonora del viaggio in macchina; le transenne che risultano molto più pericolose del previsto; i lampioni sui quali è impossibile sedersi se non con il culo prensile;i brindisi che ti fanno perdere metà vino; il "tutto giù"; la coda per uscire da Treviso; il ballo in mezzo al traffico; la camicia di Alberto senza la quale ora sarei un surgelato; le ore 18 che hanno messo fine ai fiumi di vino ; gli sputi delle risate; le ciaccole e i discorsi seri...mi sembra corto come elenco...spero di non aver dimenticato troppe cose...ah sì! "buonanotte...vi volglio bene".

SONETTO 53


Quale è mai la tua sostanza, di cosa sei fatta
Se a milioni, timide, le ombre dipendono da te?
Non ha ognuno se non un ombra sola,
Eppure tu, una, puoi prestarti ad ogni ombra.
Adone ti descrive, e quell'immagine
Non sarà che ti te povera imitazione;
Si ponga sulla gota d'Elena ogni arte di bellezza,
E in greci vezzi nuovamente dipinta, tu ci apparirai:
Si parli della primavera e dell'abbondanza dell'anno,
L'una non sarà che il riflesso della tua bellezza,
Alla tua bontà somiglia l'altra;
E in tutte le forme felici, noi sempre ti riconosciamo.
Tu in ogni esterna grazia hai parte,
Ma a nessuno somigli, né a te nessuno, per costante cuore.
(W.Shakespeare)

FUSSLI - L'INCUBO

06 ottobre 2005

Una canzone disperata- PALO NERUDA

Il tuo ricordo emerge dalla notte in cui sono.
Il fiume riannoda al mare il suo lamento ostinato.
Abbandonato come i moli all'alba.
E' l'ora di partire, oh abbandonato!
Sul mio cuore piovono fredde corolle.
Oh sentina di rifiuti,feroce tana di naufraghi
In te si accumularono le guerre e i voli.
Da te innalzarono le ali gli uccelli del canto.
Tutto hai inghiottito,come la lontananza,
come il mare,come il tempo.Tutto in te fu naufragio!
Era l'ora felice dell'assalto e del bacio.
L'ora dello stupore che ardeva come un faro.
Ansietà di nocchiero,furia di palombaro cieco,
torbida ebrezza d'amore,tutto in te fu naufragio!
Feci retrocedere la muragli d'ombra,
andai oltre il desiderio e l'atto.
Oh carne, carne mia,donna che amai e persi,
te,in quest'ora umida,evoco e canto.

Il canto d'amore di Alfred Prufrock- T.S.ELIOT

E il pomeriggio,la sera, dorme quieto così!
Lisciato da lunghe dita,
addormantato...stanco...o malato immaginario
sdraiato sul pavimento,qui,accanto a te e a me.
Dovrei dopo il the, i gelati,i dolci
avere la forza di spingere l'attimo alla sua crisi?
Ma sebbene abbia digiunato e pianto,pregato e pianto,
sebbene abbia visto la mia testa (divenuta calva)
portata su un vassoio,
io non sono un profeta...e questo non mi importa;
ho veduto il momento della mia grandezza vacillare,
ho veduto l'eterno valletto tenermi il soprabito e ghignare,
e in breve,ne ero spaventato.
E sarebbe valsa la pena dopo tutto
dopo le tazze,le marmellate e il the,
fra le porcellane, fra qualche chiacchera tua e mia,
sarebbe valsa la pena
di farla finita con un sorriso,
di comprimere l'universo in una palla
e di farlo rotolare verso una domanda annientatrice,
e dir :"Son Lazzaro,venuto dai defunti,
tornato a dirti tutto,e dirò tutto..."
se uno accomodandole un guanciale sotto il capo
dicesse :"No,non così,non questo intendevo,
non questo."