06 ottobre 2005

Il canto d'amore di Alfred Prufrock- T.S.ELIOT

E il pomeriggio,la sera, dorme quieto così!
Lisciato da lunghe dita,
addormantato...stanco...o malato immaginario
sdraiato sul pavimento,qui,accanto a te e a me.
Dovrei dopo il the, i gelati,i dolci
avere la forza di spingere l'attimo alla sua crisi?
Ma sebbene abbia digiunato e pianto,pregato e pianto,
sebbene abbia visto la mia testa (divenuta calva)
portata su un vassoio,
io non sono un profeta...e questo non mi importa;
ho veduto il momento della mia grandezza vacillare,
ho veduto l'eterno valletto tenermi il soprabito e ghignare,
e in breve,ne ero spaventato.
E sarebbe valsa la pena dopo tutto
dopo le tazze,le marmellate e il the,
fra le porcellane, fra qualche chiacchera tua e mia,
sarebbe valsa la pena
di farla finita con un sorriso,
di comprimere l'universo in una palla
e di farlo rotolare verso una domanda annientatrice,
e dir :"Son Lazzaro,venuto dai defunti,
tornato a dirti tutto,e dirò tutto..."
se uno accomodandole un guanciale sotto il capo
dicesse :"No,non così,non questo intendevo,
non questo."